UNA NUOVA POLITICA PER UNA NUOVA COSTITUENTE

LA CRISI DELLA DEMOCRAZIA COME CRISI DELLA RAPPRESENTANZA

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  1. Paolo Barbieri 72
     
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    Lo spero anch'io. Credere è già troppo...nonostante l'entusiasmo!

    Auguri Jacopo!

    Saluti. Paolo B.
     
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  2. fabio.danna
     
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    Permettetemi di intervenire, io sono autore di un progetto di una piattaforma di voto, non la noimino nemmeno perché non è mia intenzione fare pubblicità ad uno strumento. Ed ogni anno organiziamo un convegno sulle tecnologie digitali applicate alla democrazia.
    Anni di applicazione sulla materia mi hanno portato ad alcune considerazioni:
    - se tali tecnologie fossero imposte come modello culturale per la società intera, in virtù dell'ancora enorme digital divide e dalle invitabili distorsioni dovute all'opacità di un qualunque sistema informatico, sarei non solo contrario ma decisamente sul piede di guerra;
    - se invece si parla di strumenti utilizzati dai partiti, essendo per definizione stessa di partito, "coloro che rappresentano una parte", ritengo che il loro utilizzo non sia semplicemente corretto ma doveroso qualora si volesse restare coerenti nell'ampliare quella sbandierata sovranità popolare di cui ci si vanta tanto ma che poi si fa molta fatica ad applicare a se stessi;
    - Proprio per evitare l'effetto condominio tipico delle assemblee, diventa indispensabile separare la discussione dalla decisione;
    - Nessuna assemblea potrà mai raggiungere i numeri di partecipazione che permettono la seppur scarsa partecipazione al voto mediante piattaforma;
    -Sia chiaro che l'utilizzo di una piattaforma non è in se la magica soluzione salvifica che elimina tutti i mali, la cultura di ogni individuo è improntata al massimo profitto con il minimo sforzo e permettere a tutti di decidere significa togliere a buona parte delle persone il principale motivo per cui si impegnano in politica, ovvero quel potere di decidere che pensano di poter raggiungere alla fine dei loro sforzi;
    - Le piattaforme di voto digitale, offrono grandi potenzilità in termini di espressione della volontà dei molti soggetti, ovvero sono adeguate solo alla parte finale del processo decisionale, lasciano a mio avviso molto a desiderare nella fase di confronto, elaborazione e discussione che difficilmente può compensare una sana discussione de visu;
    - La soluzione ottimale è certamente un sano ed articolato connubio tra strumenti, tecnologie e metodologie di confronto che non sono per niente impossibili da attuare, anche se fino ad oggi nessuno li attua perché richiede grandi capacità e dispendio di energie ed una cultura della partecipazione non del tutto diffusa nel paese;
    - La cattiva pubblicità che deriva dal M5S è solo deleteria alla democrazia diretta, perché si tratta solo del classico esempio di come la tecnologia digitale non debba essere applicata ai processi decisionali. Purtroppo sono concetti e tecniche che lasciati all'improvvisazione o alla mala fede creano più danni che soluzioni. come un qualunque strumento può essere usato bene o male, il martello è utile per piantare un chiodo, con le mani nude non riesco, ma può anche essere usato per spaccare la testa a qualcuno.

    Edited by fabio.danna - 18/1/2017, 15:28
     
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  3. Vincenzo Pellegrino2
     
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    Fabio, sono perfettamente d'accordo con quanto scrivi qui.
    Averi piacere di approfondire la conoscenza in merito a questi argomenti. La mia mail è [email protected]. Se fossi coì gentile da contrattarmi potremmo confrontarci in modo più chiaro.
    Ti ringrazio sin d'ora.

    Cordiali saluti.
     
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  4. Jacopo Tolja
     
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    Caro Fabio su questo punto, se lo leggo come obbligo allora posso essere daccordo
    QUOTE (fabio.danna @ 1/18/2017, 03:13 PM) 
    - se tali tecnologie fossero imposte come modello culturale per la società intera, in virtù dell'ancora enorme digital divide e dalle invitabili distorsioni dovute all'opacità di un qualunque sistema informatico, sarei non solo contrario ma decisamente sul piede di guerra;

    Ma se ritieni che sia ingiusto che sia imposto come opzione al modello culturale senza escluderne il modello corrente, vado a dissotterrare l'ascia!
    Qualunque sia lo strumento deve essere flessibile alle esigenze del caso qualsiasi esse siamo.
    al proposito di:
    QUOTE (fabio.danna @ 1/18/2017, 03:13 PM) 
    - se invece si parla di strumenti utilizzati dai partiti, essendo per definizione stessa di partito, "coloro che rappresentano una parte", ritengo che il loro utilizzo non sia semplicemente corretto ma doveroso qualora si volesse restare coerenti nell'ampliare quella sbandierata sovranità popolare di cui ci si vanta tanto ma che poi si fa molta fatica ad applicare a se stessi;

    Di nuovo, lo strumento dovrebbe essere cosi flessibile che dovrebbe essere disponibile in diverse tipologie di livello territoriali e gruppi d'interesse.
    Dall'azienda all'associazione dal comune alla nazione per intenderci.
    E dovrebbe essere gestito nel contesto del potere amministrativo pubblico ma aperto a qualsiasi proposta.
    QUOTE (fabio.danna @ 1/18/2017, 03:13 PM) 
    - Proprio per evitare l'effetto condominio tipico delle assemblee, diventa indispensabile separare la discussione dalla decisione;

    I meccanismi di sintesi devono essere inclusi nel sistema e le fasi di una qualsiasi decisione sono:
    -identificazione di un problema
    -discussione in un forum se sia necessaria la presa in carico del problema e a che livello o gruppo
    -apertura di un processo propositivo aperto a tutti i membri di quel livello o gruppo che siano pochi o decine di milioni con un sistema di valutazione dei contributi che trasformi con un "filtraggio" distribuito e automatizzato la cacofonia dell' assemblea condominiale in una sinfonia dove vale la pena di partecipare perchè solo quelli validi vengono elevati. Ecco che chi dice le cose migliori e in maniera semplice e chiara darà il suo contributo perchè verrà elevato ed integrato in una delle possibili SOLUZIONI, La decisione con il voto sarà l'ultima fase e solo necessaria se nella fase propositiva verranno identificate SOLUZIONI divergenti invece che una unica e consensuale SOLUZIONE, auspicabile un sistema che permette anche lavoro di gruppi nella stesura di contributi e auspicabile anche l'automatismo dell'integrazione con un sistema di valutazione veramente efficiente.
    Proprio perchè:
    QUOTE (fabio.danna @ 1/18/2017, 03:13 PM) 
    - Nessuna assemblea potrà mai raggiungere i numeri di partecipazione che permettono la seppur scarsa partecipazione al voto mediante piattaforma;

    Ma dissento su:
    QUOTE (fabio.danna @ 1/18/2017, 03:13 PM) 
    -Sia chiaro che l'utilizzo di una piattaforma non è in se la magica soluzione salvifica che elimina tutti i mali, la cultura di ogni individuo è improntata al massimo profitto con il minimo sforzo e permettere a tutti di decidere significa togliere a buona parte delle persone il principale motivo per cui si impegnano in politica, ovvero quel potere di decidere che pensano di poter raggiungere alla fine dei loro sforzi;

    É finito il tempo delle carriere in politica e sia chiaro l'innovazione con la partecipazione devono creare quella trasparenza che elimina il politico, il mafioso, il pizzo, la tangente, e finalmente decideremo la nostra scuola la nostra sanità la nostra sicurezza la nostra energia il nostro ambiente il nostro futuro.
    L'impegno politico diventerà impegno civile e i compromessi saranno la norma se fatti per il bene comune.
    Il potere di decidere deve essere delegato a chi partecipa e tutti devono essere invitati a esercitarlo Chi non vota normalmente accetta i delegati di chi a votato se non mi sbaglio. Non vedo perchè dovrebbe essere diverso.
    Come tu ben saprai si stanno evolvendo sempre più sistemi informatici che vengono definiti collaborativi, per scrivere articoli, per progettare, per fare arte, giochi, etc etc.
    Sono assolutamente convinto che è possibile migliorarne uno, perchè l'ho visto con i miei occhi, e ne posso immaginare ulteriori funzionalità, che possa generare concetti e soluzioni alla base delle decisioni che regolano la società. E ci ho dato già quasi 4 anni della mia vita. Dire il contrario sarebbe una falsità. È verissimo che con le riunioni in visu si creano dinamiche bellissime e non escludo assemblee distribuite su temi civici che poi trasmettono le loro analisi nella piattaforma decisionale per la valutazione di tutti.
    Sicuramente non si escludono perchè comunque fasi distinte del processo decisionale.

    È IL MOMENTO DI FAR CAPIRE A QUESTI INTELLETTUALI CHE SI DEVONO METTERE IN GIOCO E CONFRONTARSI CON TUTTI NEL GIOCO DELL'INTELLIGENZA COLLETTIVA APPLICATA ALLA POLITICA!

    Ci vediamo a Roma
    ciao a tutti
     
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18 replies since 4/1/2017, 19:02   172 views
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