Presidio al Senato il 23 settembre?
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Presidio al Senato il 23 settembre?

Da diverse parti viene la sollecitazione per realizzare un presidio al Senato in corrispondenza delle decisioni sull'ammissibilità degli emendamenti sull'articolo 2 della legge Renzi Boschi.

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  1. Vincenzo Pellegrino2
     
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    Ritengo la proposta di presidio al Senato per il 23.09, "il minimo che si possa fare".
    Concordo sull'opportunità rappresentata da Alessandro Crociata, di replicare i presidi a livello locale: da valutare se a livello di capoluoghi di provincia o di regione. In relazione alla necessità di assicurare adeguate "masse critiche", è ovviamente da privilegiare la seconda opzione.
    Considerato che al 23 mancano pochi giorni, serve definire al più presto le modalità della nostra iniziativa affinché sia formalizzata con un "invito alla mobilitazione" da diramarsi quanto prima attraverso tutti in nostri canali e reti.

    Vorrei sollevare le mie obiezioni rispetto a quanto ha scritto ieri in ml Enzo Palumbo in merito alla non opportunità di fare il presidio al Senato il 23 p.v. e, per estensione, attuare una mobilitazione popolare a difesa della nostra Carta, per puntare tutto su una pressione da esercitare sui senatori indecisi.
    Personalmente ritengo sia necessario fare l'una e l'altra cosa, la prima di competenza del Popolo sovrano che, visto l'operato "poco rassicurante" delle istituzioni che dovrebbero rappresentarlo e tutelarlo, scende in campo in forma diretta, la seconda di più logica spettanza della fortunatamente larga schiera di giuristi e costituzionalisti aderenti al nostro Coordinamento. Le due cose sono in perfetta sintonia e si sostengono reciprocamente.
    Enzo evoca la paura di un flop.. ma cosa può essere un flop a fronte dello scippo del parlamentarismo e dello stravolgimento della nostra Costituzione? Non siamo in tempi normai e la gravità dell'attacco autoritario oggi in atto impone coraggio e senso di responsabilità!
    Aggiungo, per concludere, che non me la sento affatto di riporre tutta questa fiducia sulla affidabilità democratica degli attuali senatori, né di questo Parlamento in generale, data la sua dichiarata illegittimità costituzionale: lasciare tutto nelle loro mani sarebbe atto irresponsabile e ingiustificabile.
    Puntiamo invece a costruire una larga partecipazione al presidio romano e a quelli locali, tenendo presente che un presidio non è una manifestazione e per definizione non richiede folle oceaniche.
    Non vorrei sbagliarmi ma mi pare di percepire tra i cittadini informati e consapevoli (percentualmente pochi ma potenzialmente determinanti) una certa voglia di portare in piazza il proprio dissenso all'operato distruttivo (non solo sul fronte costituzionale) dell'attuale governo e della sua illegittima minoranza.

    Chiudo con una "finta battuta": oltre al forum ci servirebbe una piattaforma decisionale (sono dei software concepiti per assumere decisioni in forma condivisa) per metterci nelle condizioni di operare le nostre scelte in forma realmente democratica come serve fare ora sulla proposta dei presidi. Ma avremo modo di parlarne.
    La democrazia è una pratica difficile ma il suo valore ripaga ogni sforzo.
     
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19 replies since 17/9/2015, 16:27   434 views
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