ANCHE LA CORTE COSTITUZIONALE DICE NO (IN PARTE)

Decisione sulla Legge Elettorale il 25 gennaio 2017

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Member
    Posts
    262

    Status
    Offline
    ANSA: No al ballottaggio, resta il premio di maggioranza, i capilista eletti in più collegi non potranno più optare ma si vedranno assegnato il collegio con il sorteggio. E' questa la decisione della Consulta sull'Italicum. Una decisione che porta a una legge immediatamente applicabile . . .

    http://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2...46bd3e513d.html
     
    .
  2. Henri Schmit
     
    .

    User deleted


    La sentenza sull’Italicum è, a mio parere, una pessima decisione. Invece di garantire il pieno rispetto dei tre diritti costituzionali individuali di libero ed uguale accesso alle candidature (art. 51), di libera scelta dei deputati esclusivamente in base alle preferenze (di uguale peso fra di loro) espresse dagli elettori (art. 48) e di libero mandato dei deputati (art. 67) tutti uguali, la Corte si pronuncia soprattutto su obiettivi meramente politici, aleatori e antitetici, non sanciti dalla costituzione: l'equa rappresentazione (delle liste?) e la governabilità da assicurare attraverso degli strumenti quali il premio di lista (e le soglie di accesso) e il ballottaggio fra liste (piuttosto che fra coalizioni di liste). Concretamente la Corte vieta il ballottaggio di lista (una distorsione senz'altro eccessiva dell’equa rappresentazione), ma non sanziona il marchingegno dei capolista bloccati (e le candidature multiple) che tuttavia restringe (cioè viola) innegabilmente e sensibilmente a ben vedere tutti i tre i diritti politici fondamentali. Non intendo discutere la decisione tutto sommato scontata sul ballottaggio, comunque meno scandaloso se fra i due turni alle liste fosse stato consentito coalizzarsi. Con una decisione più severa di rigetto di qualsiasi restrizione alla libera scelta individuale degli elettori, con un divieto netto dei capolista nominati, la Corte avrebbe sancito giustamente il diritto più prezioso degli elettori di scegliere loro stessi i deputati e rinforzato indirettamente il libero mandato, favorendo così l’elezione di deputati responsabili davanti all’elettorato invece di quelli piazzati dal selezionatore sempre più monocratico del partito. Pochi uomini nomineranno la maggior parte dei deputati. Anzi, il cerchio si chiude: i deputati nomonati nominano i giudici che verificano la conformità della procedura "elettorale". Una volta questo si chiamava nomenklatura.

    Edited by Henri Schmit - 26/1/2017, 17:57
     
    .
  3.  
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Member
    Posts
    262

    Status
    Offline
    Non c'è dubbio.
    Nondimeno la questione è stata palesemente trattata sotto un profilo molto più istituzionale che non squisitamente giuridico.
    E forse proprio con questo approccio converrebbe leggerla.

    Intanto come ulteriore bocciatura -per quanto bonaria pur sempre bocciatura- dell'operato in materia di legislazione ordinaria di una classe politica di "apprendisti stregoni" il cui operato in materia costituzionale è stato appena qualche settimana fa sonoramente bocciato dal voto popolare.

    E non sto parlando di centrosinistra piuttosto che centrodestra, di forze tradizionali o antisistema, di maggioranze renziane o di minoranze interne di partito: parlo di una intera classe politica che si è dimostrata semplicemente non all'altezza di scrivere testi giuridici coerenti con i principi della Repubblica.

    Parlo di un inbarbarimento della capacità di azione politica che ormai è stato sancito dalla Corte essere arrivato al massimo livello: in Parlamento non sono più capaci di scrivere una legge tecnicamente applicabile nemmeno quando se ne trovano una precedente versione rimandata indietro con "segnate in blu" le correzioni da fare.

    E con questi campioni a disposizione, c'è ancora chi vorrebbe invocare delle riforme costituzionali?

    . . . remember the fourth of december . . .


    Sul sito istituzionale della Corte Costituzionale questo documento sintetizza le posizioni legislative "censurate" dai vari Tribunali dalle quali si è partiti per l'attuale sentenza:
    www.cortecostituzionale.it/document...70117170157.pdf
     
    .
  4. Jacopo Tolja
     
    .

    User deleted


    Mi associo ma mi chiedo perchè la Corte Costituzionale non ha attuato la Costituzione rispettando gli articoli che Henri ha giustamente citato?
    Cosa serve la Corte Costituzionale? Sembra quasi che la classe giuridica si stia dimostrando incapace di interpretare in maniera coerente la nostra Costituzione.
    Stiamo come la rana che lentamente si fa bollire, se mi si permette la metafora?
     
    .
  5. Henri Schmit
     
    .

    User deleted


    La probabile spiegazione che risponde alla domanda posta da Jacopo è che se la Corte applicasse rigorosamente i principi (universali) sanciti dagli articoli citati, allora anche la quota proporzionale nominata attraverso liste bloccate del Mattarellum e, in Germania, la metà proporzionale nominata attraverso liste bloccate della legge elettorale federale, sarebbero incostituzionali. Per ovvie ragioni la Consulta non intende vietare il ripristino del Mattarellum e nelle motivazioni delle sentenze (anche in materia elettorale, per esempio nella 1/2014) essa si riferisce spesso alla giurisprudenza della Corte costituzionale federale tedesca. Quest'ultima ha finora sempre respinto i numerosi attacchi (in Germania sono permessi i ricorsi individuali diretti alla Corte costituzionale), iniziati negli anni 50 e ripetuti fino a un paio di anni fa, alle liste bloccate; ma prima o poi potrebbe cedere all'evidenza. Il nostro diritto comunque non dovrebbe dipendere da un compromesso tollerato da una Corte straniera. Sarebbe forse preferibile precedere che non seguire un possibile "revirement".
     
    .
  6. Paolo Barbieri 72
     
    .

    User deleted


    De Donno
    CITAZIONE
    E non sto parlando di centrosinistra piuttosto che centrodestra, di forze tradizionali o antisistema, di maggioranze renziane o di minoranze interne di partito: parlo di una intera classe politica che si è dimostrata semplicemente non all'altezza di scrivere testi giuridici coerenti con i principi della Repubblica.

    Parlo di un inbarbarimento della capacità di azione politica che ormai è stato sancito dalla Corte essere arrivato al massimo livello: in Parlamento non sono più capaci di scrivere una legge tecnicamente applicabile nemmeno quando se ne trovano una precedente versione rimandata indietro con "segnate in blu" le correzioni da fare.

    E con questi campioni a disposizione, c'è ancora chi vorrebbe invocare delle riforme costituzionali?

    Pare che almeno sulla "mediocrità" del Parlamento si conordi! E allora diventa, oppure no, conseguente la necessità di una "Lista Civica Nazionale" che porti degnamente le ragioni costitutive del "Coordinamento per la Democrazia Costituzionale?" Giusto il tempo per dare alla politica la possibilità di rigenerarsi migliore con un po' di sana astinenza dalla gestione del potere.
     
    .
  7. Giorgio Trenti
     
    .

    User deleted


     Il 25/1/2017 la Corte Costituzionale si è pronunciata sulle questioni di legittimità costituzionale della legge elettorale n. 52 del 6/5/2015, sollevate da cinque diversi Tribunali ordinari.

    Nel merito, ha rigettato la questione di costituzionalità relativa alla previsione del premio di maggioranza al primo turno, sollevata dal Tribunale di Genova.

     Il premio di maggioranza concesso a un partito, è un furto di rappresentanza perpetrato ai danni d’alcuni elettori a favore di altri.

    La soglia di sbarramento che impedisce di ricoprire la carica a candidati eletti, di partiti poco votati, è un furto di rappresentanza perpetrato ai danni d’alcuni elettori a favore di altri.

    La legge elettorale, che sottrae ad alcuni partiti tutta o una parte dei voti espressi dagli elettori, per aumentare quelli a disposizione d’altri partiti, costituisce un’indebita appropriazione di diritti altrui, per procurare un vantaggio a sé o ad altri.

     MARCO TULLIO CICERONE
    • De Re publica – Libro II – Paragrafo 23
    • Libertas … non in eo ut iusto utamur domino, sed ut nullo.
    • La libertà … non consiste nell’avere un buon padrone, ma nel non averne affatto.

     ATTUAZIONE DELLA COSTITUZIONE
    • Legge 20/6/1952 n. 645 Articolo 1
    • … si ha riorganizzazione del disciolto partito fascista quando un’associazione … persegue finalità antidemocratiche proprie del partito fascista …. propugnando la soppressione delle libertà garantite dalla Costituzione … .

     COSTITUZIONE ARTICOLO 48 COMMA 4
    • Il diritto di voto non può essere limitato.

     LEGGE 52 / 2015
    • Prevede, ancora, imponenti limitazioni al diritto di voto:
    o Soglie di sbarramento.
    o Premio di maggioranza.
     
    .
  8. Henri Schmit1
     
    .

    User deleted


    Il problema è il seguente: eleggiamo partiti o individui? Visto che c'è l'articolo 67 dobbiamo eleggere individui. Faccio notare che nell'ipotesi contraria, lo stesso problema si riproporrebbe per eleggere i deputati del partito e così via all'infinito. Se invece votiamo per partiti (e non contesto che questo sia una soluzione utile) di due cose l'una: o deleghiamo il potere in toto a loro anche per selezionare e nominare i singoli deputati (ma allora dobbiamo abrogare l'articolo 67), o insistiamo (come sostengo io) che votando per partiti comunque non dobbiamo rinunciare a riservare agli elettori, se possibile, il diritto esclusivo di scegliere i singoli deputati. E non c'è dubbio che è possibile rispettare i diritti elettorali individuali anche se si vota con liste. Se è possibile evitare restrizioni (cioè violazioni) dei diritti elettorali individuali, allora tali restrizioni dovrebbero essere incostituzionali. La Corte stessa afferma (1/2014) che restrizioni non necessarie (per raggiungere certi obiettivi politici leciti) non sono ammissibili. Ma poi non lo applica. Questa soluzione è molto deludente perché gratuita e fondata sulla confusione delle idee. A vantaggio di chi? Dei padroni della nomenklatura.
     
    .
  9. Paolo Barbieri 72
     
    .

    User deleted


    Sig. Henri,
    non ho approfondito lo studio dei sistemi elettorali come ha fatto lei, e per quel che conosco, la mia preferenza va, come ho già descritto, all'uninominale di collegio soprattutto perchè induce, costringe arriverei a dire, i partiti a segliere candidati eccellenti o almeno presentabili, visto che il confronto si sposta più tra le persone che tra i partiti, giacchè anche un progressista radicale, tra un Razzi presentato dal suo partito contro un Rubbia presentato dai conservatori, farebbe logicamente e razionalmente una scelta conservatrice sapendo di cadere molto meglio in piedi.

    C'è un altro sistema che abbia caratteristiche tali da indurre scelte di qualità rispetto a scelte di fedeltà e conformismo al leader del momento, che ha la facoltà di scegliere i candidati?

    Grazie cmq!
     
    .
  10. Henri Schmit
     
    .

    User deleted


    Sono d'accordo con Paolo Barbieri. Ai tempi del Mattarellum (15 anni fa) ho provato a convincere chi era disposto ad ascoltare che conveniva o abolire la quota proporzionale o determinare la scleta dei deputati eletti con il proporzionale esclusivemente in base alle preferenze degli elettori. Secondo me non serviva una quota proporzionale perché il numero di collegi era abbanstanza alto. Ma non tutti devono essere d'accordo. Tutti sappiamo che l'uninominale esclude o sottorappresenta schieramenti minori e spinge nel tempo verso il bipolarismo, senza mai garantirlo (cf. l'esperienza britannica della penultima legislatura).

    Nonostante la mia preferenza per questo sistema semplice, conforme e efficiente, ammetto che ci sono altri modi per eleggere correttamente i deputati, e fra questi anche certi sistemi di lista. Se si vota con liste, bisogna evitare di sostituire semplicemente delle liste agli individui, ma combinare piuttosto le due modalità senza restringere la scelta individuale. La lista formalizza un secondo elemento della scelta elettorale, quello dello schieramento, comunque già implicita nella preferenza individuale. Il miglior modo per raggiungere il doppio obiettivo (di permettere un voto di lista senza distruggere i diritti individualidi di candidato, elettore e eletto) è quello che ho descritto in un altro thread: per evitare di dover fissare arbitrariamente soglie (nazionali) di accesso è preferibile votare in collegi con pochi seggi che creano "naturalmente" una soglia molto alta per meritarsi di essere eletti, ma meno alta dell'uninominale.
     
    .
9 replies since 26/1/2017, 07:31   80 views
  Share  
.