Restituire la sovtanità agli elettori - firma la petizione!

Domenico Gallo

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  1. Paolo Barbieri 72
     
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    www.facebook.com/permalink.php?sto...486709938570032

    ELEZIONI: INUTILE RITO SE E' LA MEDIOCRITA' A SCEGLIERE LEGGE ELETTORALE E CANDIDATI, solo un giro di valzer, un cambio di nomi per la stessa mediocrità. come ci racconta la storia del nostro degrado e declino, proseguita tal quale ad ogni nuova legislatura.

    Il potenziale di cambiamento del 4/12, una vera "Sovranità Popolare Realizzata" merita molto di più.

    La Costituzione salvata nella forma, deve essere attuata nella realtà cominciando a riportare in Parlamento "disciplina ed onore" cacciandone la mediocrità che intossica il Paese.

    Si può fare esercitando con quella Sovranità "...nelle forme e nei limiti della Costituzione." gli articoli 71 e 50 che consentono la Democrazia Diretta Propositiva che, nella sua forza, sarebbe difficilmente aggirabile.

    Non accontentiamoci del minimo sindacale, non possiamo sciupare il potenziale di cambiamento del 4/12 nel grande bisogno del Paese.

    Edited by Paolo Barbieri 72 - 10/2/2017, 15:09
     
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    Al Presidente del Senato della Repubblica
    Al Presidente della Camera dei Deputati

    Il risultato straordinario del referendum del 4 dicembre segna una svolta nella storia del nostro Paese.

    Con questo referendum il popolo italiano non solo ha respinto la deformazione della Costituzione contenuta nella proposta Renzi- Boschi ma ha anche rifiutato l'Italicum, un sistema elettorale disegnato a misura della riforma costituzionale, espressione dello stesso disegno neoautoritario ed accentratore.

    La Corte Costituzionale il 25 gennaio ha cancellato il ballottaggio demolendo un pilastro dell’Italicum, ma sono rimasti in piedi altri due pilastri che tendono a svilire le elezioni riducendole ad una mera procedura per l’attribuzione del potere di Governo ad un ristretto gruppo, attraverso il controllo del Parlamento, a scapito della rappresentanza.

    Per rendere omogeneo e coerente il sistema elettorale nelle due Camere, come richiesto dal Capo dello Stato, sarebbe inaccettabile la soluzione di estendere al Senato i meccanismi dell’Italicum. Al contrario è indispensabile che, con un sussulto di dignità, il Parlamento intervenga per cancellare gli aspetti inaccettabili non rimossi dalla sentenza della Corte costituzionale.


    Riteniamo

    che due interventi di fondo siano assolutamente necessari per ripristinare il modello di democrazia costituzionale che le elettrici e gli elettori hanno solennemente riconfermato con il voto del 4 dicembre.

    Occorre:

    - assicurare con le elezioni la piena rappresentatività del Parlamento, delle province e delle aree metropolitane, ripristinando l’eguaglianza del voto dei cittadini;

    - garantire la possibilità per i cittadini di scegliersi i rappresentanti, oggi designati dai capi partito.

    Il premio di maggioranza rimane inaccettabile, anche con la soglia del 40 % dei voti, in quanto comporta l'attribuzione alla lista "vincitrice" di oltre 90 seggi in più rispetto ai voti ricevuti, sottraendoli agli altri partiti, dando vita ad una profonda divaricazione fra la volontà espressa dagli elettori e la composizione del Parlamento.

    Ugualmente inaccettabile è il sistema dei capilista bloccati che, combinato con collegi di dimensioni ridotte, porterebbe al risultato che la stragrande maggioranza dei deputati sarebbero nominati dai capi dei partiti senza che gli elettori possano concorrere in alcun modo alla scelta dei loro rappresentanti.

    In questo modo rimarrebbe confermato il carattere oligarchico dei partiti e l’impermeabilità del Parlamento alle domande che vengono dalla società e alle ragioni della giustizia sociale e dell’uguaglianza (lavoro, sanità, scuola, previdenza, ambiente).

    Per questi motivi, prima che si giunga allo scioglimento delle Camere è indispensabile che siano approvate profonde modifiche alla normativa elettorale vigente.

    CHIEDIAMO

    che la riforma delle leggi elettorali in discussione nel Parlamento sia informata ai seguenti principi.

    Il sistema elettorale deve ripristinare la rappresentanza, garantire l’eguaglianza dei cittadini nell’esercizio del diritto di voto, restituire ai rappresentati il diritto di scegliere i propri rappresentanti, ricondurre i partiti alla loro funzione costituzionale di canali di collegamento fra la società e le istituzioni, piuttosto che di strutture di potere autoreferenziali.

    Questi risultati possono essere ottenuti con modelli diversi, a condizione che venga garantita l'elezione proporzionale sulla base dei voti di lista.

    Per questo chiediamo fermamente:

    – che si rinunci ad ogni forma di premio maggioritario;

    – che si rinunci ai capilista bloccati;

    – che si rinunci alle candidature multiple.

    Non esistono formule magiche, ed è possibile valutare sistemi misti (come quello tedesco, per esempio): quello che conta è che sia raggiunto l’obiettivo di rendere il Parlamento realmente rappresentativo.

    Occorre ripristinare la piena credibilità e rappresentatività del Parlamento perché i cittadini debbono tornare ad essere protagonisti del voto ed artefici, con il concorso dei partiti, della scelta delle rappresentanze parlamentari, come richiede il principio fondante della Costituzione che stabilisce che la sovranità appartiene al popolo.

    Rivendichiamo sulla base della vittoria del No, che ha confermato la validità della Costituzione, una legge elettorale in grado di eleggere Camere pienamente rappresentative, che rispondono agli elettori del loro operato.

    Primi firmatari: Alessandro Pace, Massimo Villone, Anna Falcone, Alfiero Grandi, Domenico Gallo, Silvia Manderino, Mauro Beschi, Antonello Falomi, Tommaso Fulfaro, Felice Besostri, Sandra Bonsanti, Tomaso Montanari, Pietro Adami, Vincenzo Vita, Antonio Pileggi, Antonio Caputo, Paolo Maddalena, Claudio De Fiores, Enzo Palumbo, Gaetano Azzariti, Francesco Baicchi, Lorenza Carlassare, Alfonso Gianni, Franco Russo, Giovanni Russo Spena, Mauro Sentimenti, Livio Pepino, Giovanni Palombarini, Cesare Antetomaso, Carlo Di Marco, Sergio Caserta, Mauro Volpi, Pancho Pardi, Agostino Carrino, Maria Agostina Cabiddu, Roberto Zaccaria, Franco Astengo, Vittorio Bardi, Nico Cerana, Francesco Rampone, Antonio Di Pietro, Guido Mastelotto, Marta Pirozzi, Gerardo Labellarte, Andrea De Pietri, Walter Pirracchio, Bia Sarasini, Marta Pirozzi, Gianni Ferrara.
    Questa petizione sarà consegnata a:

    PRESIDENTI DEL SENATO E DELLA CAMERA


    https://www.change.org/p/restituire-la-sov..._src-custom_msg
     
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    Sul testo della medesima petizione è partita anche la raccolta di firme su supporto cartaceo utilizzando questo modulo: http://media.wix.com/ugd/14a30c_14ccfdb62b...dd7b5372385.pdf
     
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  4. Henri Schmit
     
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    Approvo e sostengo ovviamente l’iniziativa, nonostante i suoi difetti. Sono soddisfatto della difesa senza mezzi termini del diritto elettorale dei cittadini che implica che l’elezione deve essere il risultato esclusivo delle preferenze (tutte di uguale valore) degli elettori fra i candidati liberi di presentarsi e in partenza uguali.

    Per dare peso alla petizione che ha valore solo politico, di pressione, servirebbero milioni di firme. Ricordo che le precedenti iniziative per procedure costituzionalmente vincolanti non hanno raccolto il numero legale.

    Nella petizione lamento tuttavia l’abbinamento della giusta rivendicazione di vietare capolista bloccati e candidature multiple, con un’altra di minor importanza, cioè l’abolizione di qualsiasi premio di maggioranza. Il testo dovrebbe almeno precisare che si contesta solo la legittimità di un premio di lista. Chiede invece espressamente un sistema proporzionale di lista, come se l’uninominale di collegio fosse una soluzione non conforme alla lettera o allo spirito della Costituzione. Non posso accettare; tutte le grandi democrazie storiche, UK, USA e F, votano così. Premi e soglie sono contromisure discutibili ma provocati dalla scelta di un sistema proporzionale di lista. Un tale sistema non è un’aberrazione, ma una complicazione, legittima solo se non limita in alcun modo i diritti individuali. E sappiamo che è possibile rispettare tali diritti in un sistema di doppia preferenza, lista e candidato; quindi è doveroso farlo.

    Il punto più delicato è che la petizione indirizzata formalmente al parlamento si contrappone di fatto anche alla sentenza 35/2017 della Consulta la quale dichiara conformi alla costituzione i capolista ammettendo espressamente che le oligarchie (spesso occulte, perché non si sa chi decide) dei partiti possono nominare loro gran parte dei parlamentari a scapito del diritto elettorale dei cittadini. Essendo i giudici della Consulta nominati dalle stesse oligarchie, non c’è tutto sommato da stupirsi.

    Di sicuro non il parlamento, ma nemmeno i partiti o i loro capi, non di certo il popolo, ma i giudici della Corte costituzionale sono il vero sovrano. Non mi allargo sull’uso discutibile della giurisprudenza di Corti di altri paesi e la (democraticamente nonché tecnicamente) difficile competenza concorrenziale di Corti sovranazionali. La sentenza 35/2017 conferma che la Corte non è un garante diligente ed affidabile dei diritti dei cittadini (formalmente sanciti dalla Costituzione), ma il custode dei privilegi dell’oligarchia. Più che mai servirebbe una procedura (con condizioni rigorose, non troppo facili) per permettere ai cittadini, al corpo elettorale, su iniziativa di chi sa spiegare e convincere, non solo di abrogare leggi ma di imporre attraverso il referendum qualsiasi soluzione ostacolata dai governanti.

    Spero che io non sia l’unico (o che mi sbagli) ad accorgermi di questi problemi enormi che con il tempo rischiano di giocarci scherzi sempre più brutti. Uno del tutto inaspettato è stata la Brexit. Per quanto sbagliato e dannoso sia il risultato, il verdetto referendario è stato un utile richiamo ai principi per chi pensava poter fare di testa sua, ignorando la sovranità del popolo. Chi vivrà vedrà.
     
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    Verissimo: l'iniziativa è sacrosanta e corrisponde nell'atto pratico al comune sentire di tutti noi anche se la mediazione fra le differenti anime e sensibilità non è stata pienamente soddisfacente.

    In pratica di fronte alla brutalità degli eventi ed alla rozzezza del forze politiche attuali non si poteva pretendere di più sulle posizioni da assumere e sulla loro tempestività, ma forse si sarebbe potuto produrre un testo in grado di lasciare qualche segnale di ulteriore spessore.

    Saremo sempre a tempo. Intanto direi bene.
     
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  6. Paolo Barbieri 72
     
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    Anch'io ho già firmato la petizione pur considerandola solo il "minimo sindacale" per la dimesione dell'evento del 4/12.

    Ma ditemi, di grazia: un'elezione a giugno o anche fra un anno, può far supporre qualche cambiamento significativo nella qualità media del Parlamento? e quindi della produzione normativa e della conseguente qualità della democrazia del nostro Paese?

    E se sì, da dove traete questo credo affinchè anch'io possa giovarmene.

    Vi ringrazio anticipatamente.
     
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  7. Henri Schmit1
     
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    La petizione chiede TROPPO perché rivendica un sistema proporzionale di lista come se fosse l'unico compatibile con la lettera o con lo spirito della costituzione, come se l'uninominale di collegio fosse un'aberrazione o una forzatura. Esclude quindi una quota importante di cittadini dalla lotta per una legge elettorale giusta e conforme, esclude gli eredi (o i sopravvissuti) delle campagne referendarie di 25 anni fa. Questo è un errore che rende l'obiettivo di un alto numero di firme più difficile da raggiungere. Ma peggio ancora, ipoteca il dibattito di preconcetti non neutri, di solito legati ai tentativi delle segreterie dei partiti di sostituirsi agli elettori, di selezionare loro esclusivamente i candidati e di incidere più o meno su chi sarà eletto. Il vero dibattito, quello più fondamentale, non riguarda i premi e le soglie, ma il libero accesso dei candidati e l'elezione dei parlamentari esclusivamente in base alle preferenze. Temo che questo non sia l'orientamento dei promotori della petizione.

    Edited by Henri Schmit1 - 13/2/2017, 17:07
     
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    CITAZIONE (Henri Schmit1 @ 12/2/2017, 11:51) 
    Il vero dibattito, quello più fondamentale, non riguarda i premi e le soglie, ma il libero accesso dei candidati e l'elezione dei parlamentari esclusivamente in base alle preferenze. Temo che questo non sia l'orientamento di promotori della petizione.

    Non esageriamo.
    Diciamo che questo non sembra essere l'orientamento della petizione.

    D'altra parte la situazione contingente non offre spazi di manovra concreti per più di quello che si sta promuovendo.

    Il vero dibattito, quello più fondamentale, in realtà rimane ancora da fare. Persino al nostro interno.

    Qualche paroletta, qualche "impronta" nel testo probabilmente avrebbe giovato, ma niente che non si possa ancora fare.
     
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7 replies since 10/2/2017, 10:27   117 views
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