Proposta di legge elettorae dell'attuale maggioranza

La proposta di nuova legge elettorale è la parata cinica dei politici all ’ultima giurisprudenza costituzionale

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Henri Schmit
     
    .

    User deleted


    La proposta di nuova legge elettorale è la parata cinica dei politici all ’ultima giurisprudenza costituzionale

    La proposta di nuova legge elettorale rinuncia ai premi di super-maggioranza artificiosa delle precedenti versioni bocciate dalla Corte costituzionale e ottempera formalmente con liste bloccate corte in piccoli collegi plurinominali e collegi uninominali finti ai criteri molto permissivi di libera scelta degli eletti da parte degli elettori fissati nelle sentenze e 1/2014e 35/2017.

    La proposta consiste in un sistema sostanzialmente proporzionale di lista nazionale, con soglie di sbarramento basse e liste bloccate che suffragano la triste tradizione del Porcellum e dell’Italicum, mollemente contrastata dai giudici. Una mia analisi (giuridica) delle sentenze 1/2014 e 35/2017 è disponibile su Academia.edu.
    Per rispettare formalmente i criteri giurisprudenziali di conformità, la proposta prevede piccoli collegi plurinominali con listini bloccati, ma anche pluri-candidature che consentono a chi governa la lista di decidere chi finalmente entra in Parlamento.

    L’unico elemento disproporzionale (oltre le soglie) consiste in un terzo circa dei parlamentari da eleggere (a maggioranza relativa) in collegi uninominali doppiamente fasulli: essendo il voto uninominale formalmente legato e di fatto subordinato alla scelta di lista , i collegi sono solo una foglia di fico per nascondere e attenuare marginalmente la natura bloccata delle liste; i candidati uninominali non rischiano perché si possono presentare inoltre in tre collegi plurinominali bloccati; la scheda a voto unico ostacola la facoltà di voto disgiunto fra una lista e il candidato uninominale di un altro schieramento; un’ipotetica candidatura individuale che fosse solo di collegio sarebbe quindi incompleta perché chi votasse per un indipendente senza lista nazionale rinuncerebbe a due terzi del suo diritto di voto.

    Nonostante la relativa omogeneità delle procedure fra Camera e Senato, la fiducia al governo dipenderà da un voto in entrambi i rami del Parlamento e quindi da una doppia maggioranza, omogenea solo se abbastanza ampia, come inteso dal bicameralismo scelto appunto per alzare l’asticella della logica maggioritaria. Le regole per l’apparentamento e le coalizioni non cambiano la natura del sistema proposto. Le disposizioni poco rilevanti a favore dell’uguaglianza di genere possono essere facilmente raggirate attraverso calcoli pre-elettorali e le pluri-candidature con assegnazione definitiva post-elettorale.

    A pochi mesi dalle elezioni l’assegnazione proporzionale dei seggi permette ai partiti che appoggiano la proposta di vanificare le speranze del M5S di raggiungere da solo la maggioranza assoluta in almeno un ramo del Parlamento. Giuridicamente accettabile (la maggioranza è ampia, benché fatta da nominati) e politicamente comprensibile (i grillini che rifiutano alleanze se la sono cercata), la tattica di fissare regole che danneggiano una parte, se denunciata con successo, rischia tuttavia di ritorcersi contro chi la sostiene e di portare voti agli avversari.
    Le liste sostanzialmente bloccate, introdotte nel 2005 in condizioni similari a quelle odierne, cioè per condizionare delle elezioni imminenti, censurate tardivamente e mollemente dalla Corte costituzionale, servono ai padroni dei tre grandi partiti, perfettamente allineati e concordi su questo punto, di comandare loro le candidature, le elezioni e gli eletti.

    Visto che una legge truffa (che non prevedeva nemmeno un premio di maggioranza ma solo di governabilità) c’è già stata, questa è l’ennesimo caso di ingegneria elettorale truffaldina escogitata da esperti diabolici al servizio di politici cinici, in assenza di protezione giuridica adeguata dei cittadini (la proposta sfrutta senza scrupoli i criteri permissivi dell’ultima giurisprudenza ; manca il tempo per nuovi ricorsi), in assenza di analisi accademica e dottrinale all’altezza (dilaga la confusione fra argomenti di scienze politiche - che studiano la realtà del potere, la sua organizzazione fattuale e la convenenza delle varie soluzioni - e di diritto costituzionale - che studia il diritto positivo valutandolo in base ai principi generali del diritto che non sono scritti da nessuna parte; e prevale spesso il servilismo nei confronti dei potenti), in un paese avvilito, disilluso, vergogna dei giovani che vorrebbero liberarsi dei vizi atavici, della cultura delle carte truccate, della finzione, dell’inganno e del sopruso.

    Se approvata la legge aumenterà il fattore rischio-paese e dovrebbe preoccupare il resto dell’Europa.
     
    .
0 replies since 27/9/2017, 15:13   18 views
  Share  
.